Sono qui, davanti al mio PC, e mi chiedo: ha senso quello che sto facendo?

(Non che sia una novità).

Con il mio caffè americano tra le mani – sì, lo so, probabilmente stai pensando “ma perché il caffè americano?” e hai ragione! – rifletto su come iniziare questo blog.

Ho studiato un po’ di marketing e so che lo storytelling è essenziale per catturare l’attenzione di chi legge. Ci sono tecniche, ganci, strategie di copywriting magnetiche… ma sai una cosa?

Questo blog non nasce per questo.

Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, e io non voglio ingannarti con trucchi o stratagemmi di marketing. Se hai deciso di essere qui e di leggermi, ne sono davvero felice. Voglio che questo spazio sia utile per te, un luogo dove trovi ispirazione e magari qualche consiglio che ti aiuti a organizzarti meglio e a vivere con più leggerezza.

Se invece non ti risuona, nessun problema! Sei liberissim* di chiudere questa pagina e fare qualcosa che ti renda più felice.

Negli ultimi anni, con l’esplosione dell’AI e i continui cambi di algoritmo di Instagram, sembra che viviamo in un costante stato di ansia. C’è chi si preoccupa di impressions, CTR e KPI vari, e posso capirlo: soprattutto se il tuo lavoro dipende dai social, questi numeri contano.

Ma posso dirlo? CHE ANSIA!

Non so te, ma io sogno ancora i tempi di MySpace, quando tutto era più semplice (sì, lo ammetto, sono una millennial nostalgica).

Adesso, ogni volta che apro Instagram, mi chiedo: questa persona è sincera o sta cercando di vendermi qualcosa con una nuova tecnica di neuro-marketing? Sta condividendo davvero o è solo un altro modo per fare engagement?

È un po’ triste, no?

Non fraintendermi: anche io faccio parte di questo mondo e so quanta fatica ci sia dietro. Creare contenuti, fare storie, stare al passo… è un lavoro enorme. E a chi ci riesce, dico: chapeau!

Ma ho deciso di farlo a modo mio.

Certo, analizzo i dati e uso qualche tecnica, ma senza perdere di vista me stessa. Non voglio fingere di essere qualcun’altra solo per piacere ai social.

Fingere è stancante, e io voglio conservare le mie energie per essere autentica.

Ammetto di essere prolissa – non riesco a essere sintetica, scusa!

Scrivere mi viene spontaneo, forse perché a scuola adoravo i temi.

Ma vado al punto: questo blog sarà uno spazio dove condividere pensieri (come questi), tecniche di organizzazione, e tutto ciò che riterrò utile o interessante per te.

Rispondendo alla domanda: ha senso aprire un blog nel 2025?

sì, ha senso.

Nel momento in cui una cosa ha senso per me, allora non ci sono dubbi.

Forse aprire un blog nel 2025  può sembrare fuori moda, forse TikTok o YouTube sono i luoghi più adatti per comunicare. Ma per me, scrivere e mettere nero su bianco i miei pensieri è il modo più autentico per esprimermi.

Ecco perché sono qui, convinta più che mai di voler aprire un blog nel 2025.

La libertà è uno dei valori più importanti per me e questo spazio è il mio modo per sentirmi libera e per avvicinarmi (o non allontanarmi, dipende dai punti di vista) dalla me che desidero essere.

E tu?

Come ti senti in questa era digitale?

Prova a scrivere un diario, apri un blog, prova a mettere per iscritto ciò che ti viene in mente, così, di getto.

E’ un bellissimo esercizio quello del journaling.

Fammi sapere se è un argomento che può interessarti e te ne parlerò volentieri.

Ora sono le ore 10:00.

Torno a lavorare.

Un abbraccio,

Leila